Vandali ancora in azione in piazza Giuseppe Pace a Biancavilla. Divelta e mandata in frantumi, per la seconda volta, la targa toponomastica in pietra lavica che determina il nome della piazza al compianto ex sindaco della città di Biancavilla Giuseppe Pace.
Facciamo un piccolo riepilogo. Il grande piazzale, che si trova difronte la villa di piazza Martiri della Resistenza, dove insiste una delle fermate della Ferrovia Circumetnea, è stato intitolato a Giuseppe Pace dal Sindaco Giuseppe Glorioso con determina del 9 gennaio 2015 ma senza alcuna cerimonia. In occasione del 25° anniversario della scomparsa dell’ex amministratore comunista, sindaco di Biancavilla per ben tre volte: nel 1956, nel 1970 e nel 1973, scomparso il 27 luglio del 1995, il Sindaco Antonio Bonanno ha voluto apporre la lapide con il nome della piazza con tanto di cerimonia alla presenza dei familiari di Giuseppe Pace, il 27 luglio del 2020. A soli 12 giorni dall’allocazione della lapide, il 7 agosto del 2020, la stessa è stata rinvenuta a terra in frantumi. Il fatto che la struttura in ferro dove era incollata la pietra lavica era rimasta allocata nel palo però aveva lasciato il dubbio se si fosse trattato di un atto vandalico o di un “incidente” causato dalle intemperie climatiche per un possibile scollamento della lastra frantumandosi poi a terra. L’amministrazione comunale con l’interessamento dell’Assessore Antonino Finocchiaro il 3 settembre 2020 l’aveva poi ripristinata. Oggi pare non esserci dubbi invece. La struttura metallica che incornicia la targa è stata divelta dal palo e scaraventata a terra. E anche in questo caso è andata in frantumi. Un atto vandalico vero e proprio messo in atto dai cattivi frequentatori di quella piazza che ogni sera bivaccano creando sporcizia e schiamazzi senza alcun controllo da parte delle forze dell’ordine con la disperazione dei residenti della zona stanchi dal persistere di questa situazione ormai fuori controllo che non fa altro, spesso, che accentuare il degrado della piazza stessa. Adesso dunque la targa toponomastica della piazza si ritrova ad essere lì, a terra e in frantumi, per volontà di gente nullafacente e deficiente che si diverte solo distruggendo la cosa pubblica. L’ennesima vergogna.